Archiviato il tempo delle polemiche per la sua elezione,Carlo Tavecchio – il nuovo presidente della Figc – dopo la scelta di Antonio Conte come nuovo ct della Nazionale è chiamato a mettere in atto le riforme promesse. L’obbligo di Tavecchio è quello di rilanciare un movimento in piena crisi e per farlo proverà a lavorare su due modifiche: la riduzione della Serie A a 18 squadre e il numero minimo di giocatori italianiin campo.
Le conferme alle anticipazioni di Repubblica sono arrivate anche dai protagonisti della Figc. La Serie B, con Abodi, troverà il modo di scendere da 22 a 20 squadre ma la riforma riguarderà anche Serie A e Lega Pro. Il piano di Tavecchio prevede una Serie A a 18 e una B a 20 squadre, con quattro squadre in esubero da relegare alla terza serie.
L’altro snodo cruciale è la regolamentazione degli stranieri in campo. Tavecchio punterà sull’introduzione di un numero minimo di italiani nell’undici di partenza, iniziando con 4 e arrivando a sei nel 2015/16, e l’istituzione di una commissione giudicante per i nuovi extracomunitari sulla falsa riga di quello che accade in Inghilterra. La volontà del presidente Figc è quella di concludere tutto il processo di riforma entro 8 mesi, in modo dacominciare il prossimo campionato con il nuovo regolamento.
Il presidente Tavecchio è intervenuto poi in “pezzi da 90” trasmissione sportiva sull’emittente umbra Radio Onda Libera: “Ci sono 700mila giovani in Italia sotto i 18 anni, servono dei centri federali con diramazioni nelle province e poi nelle regioni per farli conoscere. L’incontro tra questi giovani sarebbe una vetrina importante per il calcio professionistico dove andare a pescare con un po’ di testa invece di guardare semrpe all’estero. E’ un’esigenza di costi e bilanci che sono sempre più drammatici. La Figc dovrà andare nelle scuole e creare delle squadre che possano partecipare a dei campionati, come in Inghilterra i college”.
Sulla riforma si parla sempre degli stranieri: “Ho dei contatti con il governo per quanto riguarda gli extracomunitrari che devono avere un certo curriculum per giocare in Italia, così come c’è una legge in Inghilterra. Sui comunitari è più difficile per il discorso della libera circolazione dei lavoratori. Potremmo fare altre cose, come ridurre le rose, per favorire un maggior utilizzo degli italiani. Abbiamo allo studio le riforme in un discorso da fare con la Serie A che detiene il monopolio di queste situazioni. La Federazione intende adoperarsi”
FONTE: SPORTMEDIASET