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Punto MMA – LO STRIKING NELLE MMA

Per il secondo appuntamento con la nostra rubrica Punto MMA, alla scoperta del mondo delle Mixed Martial Arts, parliamo dello STRIKING, tecniche di percussioni utili per il combattimento.

Prima di parlare dello striking è bene capire LA GUARDIA, molto diversa da tanti sport da combattimento. La guardia ideale nelle MMA è una posizione di mezzo squat e obliquo sulle gambe. Perché usiamo questo tipo di impostazione? Perché a differenza di altri sport da combattimento nelle MMA c’è il fattore della lotta (wrestling,judo, brasilian jiu-jiutsu ), quindi dobbiamo difenderci dalla proiezione e dagli atterramenti chiamati TAKEDOWN. Nella boxe e nella kickboxing, muai thai si predilige combattere con una guardia alta non avendo la preoccupazione di una proiezione.

Vittorio Marotta – Fighter Pro in una posizione di guardia –  Foto di Francesco Catalano

LE SCHIVATE

Anche qui la cosa cambia, quando si effettua una schivata nelle MMA non bisogna abbassare la testa e ne stare troppo  bassi rischiando di beccarsi una ginocchiata, quindi quando ci abbassiamo cerchiamo sempre di guardare l’avversario e abbassarci sempre in posizione di mezzo-squat oppure pararci con la mano. In fase di protezione ricordatevi che quando coprite il volto con il guantini non chiudetelo mai a pugno chiuso ma proteggetevi il viso e la mascella con la mano aperta. Invece i calci vengono schivati o parandoli con le mani, se sono calci alti e medi o con le gambe se sono calci bassi. I più esperti schivano i calci portando il corpo indietro.

Le schivate –  Foto di Francesco Catalano

LO STRIKING

Lo striking è l’unione di tanti stili da combattimento come BOXE,KICKBOXING, MUAITHAI E KARATE ecc. Questo dipende anche dalla formazione ed esperienza dell’atleta. Ci sono atleti che per anni hanno praticato boxe e quindi il suo striking sarà improntato spesso su colpi di braccia. Io per esempio prima di praticare MMA ho studiato 4 anni di kickboxing semi-contact quindi il mio striking è basato molto sia su colpi di braccia che colpi di gambe anche se è un’arte marziale non proprio a pieno contatto. Da questa disciplina ho imparato la velocità dei colpi: il footwork (movimenti di gambe). Ognuno ha uno striking diverso ma bisogna saperlo adattare alle MMA in base a una strategia ben precisa e in base anche alle capacità dell’avversario. Cercate di essere più semplici ed efficaci possibili.

Vittorio Marotta – Fighter Pro in una fase di striking –  Foto di Francesco Catalano

Si ringrazia per l’articolo l’atleta semi-pro ANGELO PAGANO. Per scoprire tecniche di allenamento e dettagli sulle MMA visita il suo profilo Instagram https://www.instagram.com/angelopagano.9022/