Ripercorriamo la storia azzurra di Aurelio De Laurentiis come Presidente del Napoli. Il 6 settembre 2004 Aurelio De Laurentiis è diventato presidente del “Napoli Soccer”, che è subentrato alla SSC Napoli dopo il fallimento di quest’ultima e la conseguente retrocessione in Serie C1. Nel 2006, dopo la promozione in Serie B, la società calcistica partenopea ha riacquistato la vecchia denominazione di SSC Napoli ed il 10 giugno 2007 ha conquistato la promozione in Serie A dopo sei anni dall’ultima apparizione nel massimo campionato. All’interno dell’organigramma societario della SSC Napoli ci sono anche la moglie Jacqueline e i figli Luigi, Valentina ed Edoardo nel ruolo di consiglieri. In quattro anni è riuscito a riportare il Napoli in serie A, con ottimi risultati e solide basi economiche.
Nel primo anno di serie A, il Napoli di De Laurentiis raggiunge l’ottavo posto in classifica. Questo piazzamento consente alla squadra partenopea di partecipare alla Coppa Intertoto, competizione europea che vede il successo degli azzurri contro i greci del Panionios e gli albanesi del Vllaznia ottenendo così l’accesso alla Coppa UEFA dopo quattordici anni dall’ultima apparizione nelle coppe europee. Nel 2011 riporta il Napoli in Champions League a distanza di 21 anni dai tempi di Diego Armando Maradona. Il 18 settembre 2009 ne viene ratificata la nomina a consigliere della Lega Calcio,carica confermata il 1º luglio 2010 nella neonata Lega Serie A. Il 20 maggio 2012, il Napoli vince il primo trofeo della gestione De Laurentiis: la Coppa Italia 2011-2012, ottenuta battendo in finale allo stadio Olimpico di Roma, per 2 a 0 la Juventus.
Il 10 ottobre 2012, il presidente del Napoli è stato deferito dal Procuratore federale Palazzi alla Commissione Disciplinare Nazionale per la violazione dell’art. 1 comma 1 del Codice Giustizia Sportiva per avere, presso la sede della Lega Calcio, in occasione del Consiglio di Lega del 4 luglio dello stesso anno, proferito espressioni offensive nei confronti dei giornalisti presenti e minacciose nei confronti del giornalista Andrea Longoni. In conseguenza, per violazione degli artt. 4, comma 1 del citato codice, è stata deferita per responsabilità diretta la società Napoli per i comportamenti ascritti al proprio presidente e amministratore delegato.
Il 7 novembre dello stesso anno De Laurentiis e il Napoli hanno chiuso con un patteggiamento davanti alla Disciplinare – ammende di 25 mila euro a testa – la vicenda relativa al deferimento per le accuse rivolte dal presidente partenopeo agli organi della giustizia sportiva.Il 3 maggio 2014 il suo Napoli gli regala il secondo trofeo, ancora una volta la Coppa Italia, che nella finale dell’edizione 2013-2014 ha per l’appunto visto trionfare i partenopei sulla Fiorentina per 3-1, dopo che l’inizio della partita era stato ritardato di ben 45′ a causa dei gravi disordini verificatisi prima della stessa. Il terzo trofeo arriva il 22 dicembre 2014 con la vittoria in Supercoppa Italiana, giocata a Doha, di nuovo contro la Juventus, battuta per 7-8 ai calci di rigore. Sotto la sua presidenza, in dieci anni la società passa dal giocare nel terzo livello del calcio italiano alle sfide nelle competizioni europee: il 23 aprile 2014 il Napoli si è qualificato alle semifinali di una competizione gestita dall’UEFA, l’Europa League, per la prima volta dopo 26 anni.
Con la gestione De Laurentiis, arrivano a vestire la maglia del Napoli, campione come Higuain, Cavani, Lavezzi, Reina, Albiol, Callejon, Mertens, scopre Hamsik miglior centrocampista d’Europa e bandiera del Napoli. In sole tre stagioni arriva al decimo posto del Ranking UEFA e in un solo anno balza dal ventesimo al decimo posto.
E nonostante tutto ancora protesta in città, nonostante il ritorno di Reina e l’acquisto del gioiellino dell’Empoli Valdifiori, la scelta di un tecnico come Sarri, stimato dagli esperti e una campagna acquisti fatta di acquisti e non di parole sui giornali, trattative reali e susseguirsi di colpi di mercato, al contrario di alcune big che proclamano i loro colpi solo sui giornali di proprietà e poi finiscono per non acquistarli. Il Napoli con una perdita di 30mln per il mancato approdo in Champions fa il mercato dei fatti le altre il mercato delle parole e dei debiti. Azzurri con il bilancio sano e con i conti in regola, società sana e pulita eppure a Napoli non tira una buona aria. Non solo alcune frange del tifo organizzato contestano Aurelio De Laurentiis e le sue scelte ma anche e sopratutto la gente”qualunque” che segue la scia senza saperne i reali motivi di queste contestazioni pilotate.
Allora noi ci chiediamo, perchè contestare il miglior presiedente della storia del Napoli, degli ultimi cinquant’anni?
Cosimo Silva