L’Italia, anche nella giornata di ieri in occasione della finale di Supercoppa Italina, ha dimostrato la propria mediocrità e l’ennesima falsa per portare una squadra a righe ad alzare un nuovo trofeo ai danni del Napoli o chi che sia. Pechino o Riyad non fa differenza, la Lega Italiana non vuole che i partenopei non partecipino a finali con un metro arbitrale giusto, più che agli azzurri al malcapitato Mazzarri che ben 12 anni fa in quella finale sedeva sempre sulla panchina dei campani.
Apre le danze il solito Edinson “Matador” Cavani che batte Buffon, al 37’esimo la pareggia Asamoah, pochi minuti dopo Goran Pandev regala un nuovo vantaggio ai partenopei. Al 74′ Fernandez stende Vidal in area, il cileno dagli 11 metri non sbaglia e regala il pari alla sua squadra. Poi accade l’impossibile, Pandev espulso per rosso diretto, per parole pronunciate in Macedone e tradotte clamorosamente dal guardalinee che deve ancora spiegarci come faccia a sapere questa lingua. Sul finire di gara espulso anche Zuniga per doppia ammonizione. I bianconeri in 11 vs 9 trovano il 3-2 e 4-2 con l’autorete di Maggio e il gol di Vucinic. ADL ha rifiutato la premiazione nel post partita.
Nella finale di ieri Calhanoglu commette tre falli da gialli in meno di 10 minuti e l’arbitro Rapuano lo ammonisce solo all’ultimo fallo meno evidente su Lobotka. Ammonito Rrahmani al primo intervento su Lautaro ma graziato Acerbi poco dopo. Nel secondo tempo cambia il metro di giudizio, ammonito subito giustamente Barella per una protesta plateale. Simeone ammonito sull’azione successiva per un fallo a centrocampo, ingiustamente, ed espulso poco dopo per doppio giallo per pestone ad Acerbi, costringendo gli azzurri a giocarsi la finale in 10 per 30 minuti dove prima o poi il gol lo prendi come successo al minuto 91 con capitan Martinez che batte Gollini.
Da Pechino a Riyad e con 12 anni di distanza, il calcio italiano ha fallito ancora.