Victor Osimhen, attaccante del Napoli, ha lasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Korty Eo:
“La fama non significa niente per me, non è importante. Ci sono tante persone famose che però hanno il conto in rosso. Non è facile mostrare amore nel mondo in cui viviamo, quindi quando la gente viene da me e mi dimostra amore per me è un privilegio. Bisogna essere umili nella vita.
Sul suo passato: “Potevo solo immaginare di diventare un calciatore professionista quando ero per strada da piccolo. La situazione della mia famiglia era difficile, quando andavo a vendere i giornali e l’acqua per strada per aiutarli in qualche modo. A volte a casa ci mancava la luce, avevo un amico qui a Lagos che mi dava il cibo per poter mangiare. All’epoca mangiavamo indomie (una sorta di noodles, ndr) e pane.
Mi piace Lagos, anche se ho pochi giorni liberi cerco sempre di tornare qui perché ho bisogno di vedere questa gente. Sono un ragazzo che vive di passioni e sensazioni, mi piace ridere ed avere attorno la mia gente. Di Lagos mi piace tutto, lo stress, le vibrazioni, l’amore, la gelosia e le criticità. Questa è la vita che ho scelto per me stesso”.
Poi svela un aneddoto: “Una volta a scuola stavamo giocando una partita, una sorta di classico, e c’era un sacco di gente. Andammo in svantaggio ed io pareggiai, poi segnarono di nuovo loro ed io continuai a segnare fino al 3-3. All’ultimo minuto loro ebbero un rigore, c’era un giocatore forte che segnò ed io mi tolsi la maglietta ed iniziai a piangere. Non lo feci tanto per la partita, non mi interessava, semplicemente non mi piaceva perdere. E’ una cosa che non sopporto, per me diventa anche difficile dormire quando accade”.
“Quando ero in Nazionale andammo ai mondiali juniores in Cile. Giocai molto bene e vincemmo il mondiale, giocai bene e vinsi anche la scarpa d’oro ed il premio come secondo miglior giocatore della competizione. Da quel momento i grandi club si interessarono a me e decisi di andare in Germania. Quando firmai il contratto c’erano un sacco di voci sul mio conto, dicevano che non avrei fatto bene.
Anche quando sono venuto a Napoli, la gente mi diceva che non avrei segnato mai 4 gol perché è una lega molto fisica. Ma io ho sempre risposto: “conosci le mie abilità?”. Quando mi dicono una cosa del genere, anche se non so bene come fare, voglio essere sicuro di imparare a farla ed accolgo la sfida per dimostrare che sono in grado”.
“Per me è il calciatore più forte di tutti i tempi. Non c’è niente che un calciatore possa fare a Napoli per paragonarsi a Maradona per i napoletani.
Sono una celebrità? lo una celebrita? (ride, ndr). Penso di aver fatto tanto per me stesso, per diventare una persona conosciuta ma ho ancora tanto lavoro per migliorare. La fama non significa niente per me, non è importante. Ci sono tante persone famose che però hanno il conto in rosso”.
La cosa più costosa che ho comprato? Ho due proprietà. Sono un businessman perché il calcio è una cosa temporanea, quando finirò di giocare a calcio dovrò fare altro.
Sull’affetto ricevuto: “Normalmente mostro amore, ma non è facile. lo posso scherzare con tutti, tanto ho sempre la sicurezza armata con me (ride, ndr). Se qualcuno mi fa del male non può aspettarsi che gli faccia del bene, io ricambio il male con il male”.