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McTominay, il colpo sottovalutato: dal Manchester United al Napoli, la scalata di un leader silenzioso

A volte nel calcio, come nella vita, non servono solo gli investimenti milionari, ma la capacità di saper leggere il valore nascosto dietro un nome. È quello che ha fatto il Napoli, firmando uno dei colpi più sorprendenti e azzeccati della sua recente storia: Scott McTominay. Il centrocampista scozzese, lasciato partire dal Manchester United tra l’indifferenza generale, è diventato in pochi mesi una pedina fondamentale nel nuovo progetto azzurro.

Un acquisto nato da un’intuizione precisa, partorita dalla mente di Antonio Conte — che lo ha voluto fortemente — e dal fiuto calcistico del nuovo direttore sportivo Giovanni Manna, con la piena fiducia e il supporto del presidente Aurelio De Laurentiis, sempre attento nel coniugare sostenibilità economica e competitività sportiva.

Un addio frettoloso da Manchester

A Manchester lo consideravano un buon soldato, utile ma non imprescindibile. Quando l’offerta del Napoli è arrivata, i Red Devils non hanno esitato a lasciarlo partire, convinti di poter rinnovare il centrocampo con nomi dal profilo più “commerciale.” Ma ciò che a Old Trafford sembrava una cessione marginale, a Napoli si è rivelato un vero colpo da maestro.

McTominay, con la sua mentalità da lavoratore, la sua duttilità e il suo fiuto per gli inserimenti, si è subito guadagnato spazio e fiducia, incarnando alla perfezione lo spirito richiesto da Conte per il suo centrocampo: grinta, ordine tattico, ma anche quella propensione offensiva che già aveva fatto intravedere in Premier League.

La scelta di Conte, Manna e De Laurentiis

Dietro l’arrivo di McTominay c’è stata una strategia chiara e condivisa: Antonio Conte cercava un giocatore di struttura e personalità, capace di dare solidità ma anche di spezzare gli equilibri in zona gol. Giovanni Manna, con competenza e tempestività, ha trasformato questa esigenza in trattativa, cogliendo il momento giusto e presentando al Manchester United una proposta concreta.

Il presidente De Laurentiis, come sempre, ha avuto il merito di appoggiare la scelta senza esitazioni, consapevole che si trattava non solo di un rinforzo per l’immediato, ma di un investimento di spessore tecnico e umano. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: McTominay oggi è uno dei simboli del nuovo Napoli, leader silenzioso e instancabile, uomo chiave nello scacchiere di Conte.

La rivincita del “gregario”

Il calcio italiano sembra aver esaltato al massimo le sue qualità: solidità fisica, capacità di lettura, inserimenti puntuali e una disciplina tattica rara. Non servono fronzoli, non servono fuochi d’artificio. McTominay è il classico giocatore che fa girare la squadra, che dà equilibrio e sostanza, e che si carica sulle spalle la responsabilità nei momenti decisivi.

Un’operazione che conferma la sapienza gestionale di un club capace di individuare opportunità dove altri vedono scarti. Un affare costruito sulla visione condivisa di Conte, Manna e De Laurentiis, che hanno trasformato quella che per Manchester sembrava una semplice cessione, in un capolavoro di mercato per Napoli.