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Mazzocchi: “Rappresentare questa città è un qualcosa di bellissimo. Su Conte e il futuro da allenatore..”

Pasquale Mazzocchi, difensore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni ufficiali del club azzurro:

“Avrei tante cose da dire. Sono un ragazzo forte. La parola che mi piace dire è magico e a volte anche talentuoso. Ho tanti talenti. Come disegnare. Faccio disegni realistici, è una passione che ho da bambino grazie a mio padre”.

“Ascolto in primis musica napoletana come Nino D’Angelo, Gigi D’Alessio e ci mettiamo anche i neomelodici. A volte ascolto musica passionale, altre motivazionale. Dipende anche dalle partite. Da bambino il mio idolo era Cristiano Ronaldo, poi quando mi hanno spostato di ruolo ho preso come riferimento Javier Zanetti. Sarebbe stato bello affrontare CR7, ma è andato via quando io ho esordito in Serie A. Di Conte mi  piace il suo modo di parlare, come arriva ai giocatori. Non è scontato.
Il consiglio che posso dare è quello di seguire una sola strada, quella del lavoro, facendo meno serate possibili. Per questa strada qua si devono fare tante rinunce però poi le soddisfazioni arrivano.

I napoletani che hanno indossato questa maglia sono pochi e questo ti da maggiori responsabilità. E’ una cosa molto bella che auguro a ogni napoletano. Non è facile rappresentare questa città che ha una storia importantissima, ma è anche bello

Tempo libero? A casa cerco di recuperare in modi diversi e mi organizzo con i pasti. Noi calciatori siamo abituati a contare i chicchi di riso. Mangiamo secco. Poi quando ho tempo libero disegno e gioco con mia figlia che ha quasi 9 mesi. La mia serie preferita è Vikings e il mio film preferito è il Gladiatore.

Il calcio di oggi è fatto anche di social, bisogna prendersi il bello e il brutto di ogni situazione. Mi piace dare consigli ai giovani e cercare, tramite le mie esperienze, di non farli mollare mai nei momenti negativi, che nel calcio sono tanti. Ma questo vale per molti sport.

Io allenatore? Non ho ancora le idee chiare, ma so da dove sono partito. Da dove vengo io ci sono molti giovani che si perdono anche per cose banali come amicizie sbagliate o la famiglia. La mia è stata attenta e i miei fratelli mi hanno sempre aiutato e non mi hanno fatto mai mollare. Se io posto qualcosa, lo faccio anche per mandare messaggi importanti e positivi.

Mi sento uno del popolo. Quando fermo a firmare autografi c’è una grande sintonia. Chi mi vede mi prende come amico che mi conosce da tantissimo tempo. Mi piace essere così con i tifosi”.