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Lo scudetto del bilancio

Potremmo definire l’imminente tricolore che sta per arrivare, come lo scudetto del bilancio. Il presidente De Laurentis è stato spesso criticato, soprattutto da alcune frange della tifoseria organizzata per la sua oculatezza, che è stata spesso definita come mancanza di volontà di mettere mano al portafoglio, nella misura sufficiente a conseguire quelle vittorie che finora sono state appannaggio dei grandi club del nord.

Nella storia relativamente recente del calcio italiano, le società vincenti sono state sempre le solite tre, a parte alcune eccezioni molto sporadiche, come la Lazio di Cragnotti e la Roma di Sensi del biennio 1999-2001. Per trovare degli esempi di squadre vincenti appartenuti a club meno prestigiosi rispetto ai soliti tre giganti del nord, dobbiamo risalire alla Sampdoria dei gemelli del gol Vialli e Mancini e del compianto presidente Mantovani, squadra che conquistò il tricolore nell’anno 1990-91, anno successivo al secondo scudetto del Napoli di Maradona.

La storia del calcio ci dice che quelle squadre formidabili sono nate per il verificarsi di una serie di condizioni straordinariamente favorevoli, spesso perché ci sono stati dei campioni che hanno sposato la causa di città e club diversi dai soliti noti e intorno ai quali sono state poi costruite compagini che sono rimaste nella storia di questo sport. Il Napoli di Maradona è stata una di queste, ma i fasti del periodo maradoniano sono stati pagati a caro prezzo negli anni successivi a quelli degli scudetti e della coppa UEFA dell’89. Infatti solo alcuni anni dopo il Napoli calcio ha dovuto affrontare le retrocessioni in B e il fallimento, con la conseguente ripartenza dalla C.

Questa è la prima volta dopo tanti anni che un club dell’altra Italia è a un passo dal vincere uno scudetto senza doversi necessariamente indebitare. Il Napoli di De Laurentis è una società sana con un bilancio all’attivo, insieme a uno scouting e una programmazione di prim’ ordine; grazie a queste premesse per la prima volta nella nostra storia abbiamo la possibilità di aprire un ciclo vincente e magari prima o poi ambire a quella Champions che con tanta amarezza ci è sfuggita quest’anno.

Articolo a cura di Enrico Campanile