Home Copertina Live Antonio Conte in conferenza stampa: “Dobbiamo essere competitivi per la vittoria”

Live Antonio Conte in conferenza stampa: “Dobbiamo essere competitivi per la vittoria”

Il neo allenatore del Napoli Antonio Conte è stato presentato in conferenza stampa nel teatro di Corte di Palazzo Reale. Tantissimo entusiasmo fuori il teatro a Piazza del Plebiscito con motli tifosi azzurri che hanno atteso l’arrivo del tecnico salentino. Ecco le sue dichiarazioni: “Ho molta emozione nonostante i tanti anni di carriera come allenatore e giocatore, non ho mai avuto una presentazione in questo modo, di solito ricevo tanto entusiasmo dopo aver fatto qualcosa, invece ora ho ricevuto prima tutto ciò e ringrazio la città di Napoli. Io quello che posos promettere è sciuramente serietà, una aprole che spesose  volentieri viene tolta. La serietà di dare tutto per il Napoli, di trasmettere la mia cultura a livello lavorativo, quella che è la mia mentalità,  poi punterò per scrivere la storia di rendere orgogliosi i tifosi ed i giocatori della propria squadra. Quando si parla di maglia sudata, nel calcio esiste la vittoria e la sconfitta. Io ciò che posso promettere ai nostri tifosi sarà quello di dare più del massimo.

Napoli è una piazza importante e sarà sempre passionale al di là dei presidenti, giocatori e delle proprietà. Da parte nostra ripeto è cercare di alimentare questa passione e per noi deve diventare una responsabilità. Qui c’è un grande fuoco e magari fallo diventare più alto. Avere una faccia incazzata questo deve essere chiaro, veniamo da un’annata non felice e dovremo avere ciò sotto tutti i punti di vista, sul mercato al di là del Sudamerica, Asia o Africa proveremo ad acquistare giocatori per migliorare la rosa. Ho scelto Napoli per il progetto, firmando un contratto di tre anni, il presidente è stato molto chiaro su ciò che possiamo fare in base alle cose compatibili con il club. Nel più breve tempo possisbile cercheremo di far diventare Napoli un’alternativa alle solite squadre note. In 14 anni questo club è riuscito ad arrivare consecutivamente in Europa e ciò è tanta roba. La scorsa annata è stata negativa sotto  tutti i  punti di vista e bisogna ricostruire.  Questo progetto mi ha dato entusiasmo, ho sentito qualcosa in pancia siamo qui e non vediamo l’ora di iniziare. Dall’estero era arrivata una proposta anche interessante, ma c’era un discorso già avviato con il presidente e la promessa a bocce ferme di poter lavorare insieme. Appena è arrivata la giusta quadra in tutto abbiamo firmato. In tutto il club, c’è la volontà di costruire su basi solide nel tempo un qualcosa d’importante.

Io sono nato a Lecce, quindi conservo le mie orgini e le mie radici quindi so cosa vuol dire il Sud e cosa significa per il calcio da allenatore di una grande squadra che è un po’ la rappresentante del Sud. Io ripeto un po’ le parole del presidente che ha parlato di ricostruzione e come ho detto prima di ricreare le fondamenta per tornare competitivi.  Io già da domani partirei per fare battaglia, ma poi bisogna essere realisti. Due anni fa si è vinto lo scudetto, poi bisogna riflettere ed il presente di oggi è considerare i distacchi abissali che hanno portato il Napoli al decimo posto e dopo 14 anni fuori dalle coppe con 40 punti di distacco dalla prima e 20 dalla seconda. Non possiamo competere come monte ingaggi e come investimenti con le solite note, ma possiamo competere con le altre squadre con la cultura del lavoro e su questo non ci può battere nessuno. Se riusciamo a fare ciò, cercheremo di colmare il gap con gli altri club.

I mal di pancia dei giocatori li stiamo gestendo con molta tranquillità, io sono stato molto chiaro con il presidente e ho detto che io avrei detto chi poteva restare e chi potesse andare via da Napoli.Se parliamo di ricostruzione e pensiamo di dare via i gicoatori migliori è un controsenso. Ho chiamato tutti i ragazzi perchè avevo voglia di conocerli e le loro idee. Ho ascoltato anche i loro problemi, però la decisioni saranno sempre mie ed il messaggio che deve arrivare a tutti è che tutti i giocatori devono essere impegnati al 200% nel progetto Napoli. Ho sentito dire che c’è confusione nel Napoli, ma non è così.

Di Lorenzo oltre ad essere un giocatore top, la considero una persona per bene e molto importante nello spogliatoio. Lo stesso vale per Kvara, la passata stagione ha portato un po’ di frustrazione ed anche i giocatori sanno che ci possono essere delle difficoltà e devono  sapere che ci dobbiamo rimboccare le maniche. Su Di Lorenzo, Kvaratkhelia, Lobotka ed Anguissa ho posto il veto. Per ciò che riguarda Osimhen, so benissimo la situazione sua, ci sono degli accordi ed è una situazione totalmente diversa, poi stiamo parlando di un livello altissimo da parte del giocatore. Ci sono degli accordi precedenti sul suo futuro  che io ho accettato senza problemi. La spina dorsale della squadra corrispondono pure il difensore, il portiere ed il centrocmapista. Meret è il nostro portiere, gode della fiducia assoluta, stiamo parlando di un portiere con grosse potenzialità e lui sa la stima che ho di lui. Al tempo stesso sta arrivando Caprile che ha fatto un percorso importante dopo Bari e la salvezza con l’ Empoli, entrambi possono essere il futuro del Napoli.

Dobbiamo essere competitivi per la vittoria, bisogna parlare poco ora, servono i fatti dopo un decimo posto, io solo una persona del fare, sono un tipo molto essenziale e la mia forza o il torto è che non sono paziente, quindi quest’anno bisogna stare zitti e pedalare.

Napoli e la Regione Campania vivono un momento di grande crescita, il suo arrivo a Napoli è considerato coerente con questo clima di crescita. Per lei è un peso o uno stimolo? Che Napoli sia una città bellissima e in espansione sotto tutti i punti di vista, perché leggiamo sui giornali certamente il calcio è un veicolo trainante per la città. La passione che c’è al Napoli aldilà di tutto, ci sarà sempre. Napoli è malata di calcio. Malata in senso positivo. Ci sarà sempre questa passione che coinvolgerà tutti. Io in maniera obiettivo credo che la città debba migliorare di proprio conto. La città e il calcio possono migliorare di pari passo, ma sono due cose separate, ma poi c’è chi deve prendersi la responsabilità di continuare per proprio conto. Noi possiamo solo assecondare questa voglia, sarebbe bellissimo vedere il Napoli crescere dal punto di vista dell’economico e di pari passo il Napoli combattere come ha fatto in passato di portare gioia con più frequenza.

È questa la più affascinante intrigante e complicata sfida della sua carriera da allenatore? “Sicuramente è una sfida che arriva nel momento giusto. Credo di essere un allenatore che comunque ha maturato esperienze, che mi portano ad affrontare quest’affascinante sfida con grande voglia. Una persona mi ha chiesto: ‘Ma non hai paura di andare ad allenare il Napoli?’. Ma paura di che? Per me è un piacere, sapendo le difficoltà della sfida. Chi mi conosce sa che ha me non ha mai regalato niente nessuno. Mai. Io quello che ho conquistato l’ho sempre conquistato con sudore e sacrificio, è quello che mi hanno insegnato i miei genitori ed è quello che provo a trasmettere a mia figlia e ai miei calciatori. Noi dobbiamo capire che abbiamo il privilegio, la fortuna e il talento che ci ha dato il Signore, però dobbiamo anche sapere che il talento senza la voglia di lavorare, senza a volte anche l’ossessione di migliorarsi, non è niente. Io so che questa sfida arriva nel momento giusto per me come persona, perché ho proprio voglia di godermi questa passione e quest’entusiasmo. Perché per me la cosa difficile sarà di cambiare  l’entusiasmo e questa passione, però sono convinto di poterlo fare perché ci metterò tutto quello che ho, come ho fatto in passato, questo sia chiaro.

Un commento alle dichiarazioni recenti di Lukaku? “Certamente c’è tanta voglia di iniziare la nuova stagione. Parlando con il club, quando succedono annate come la scorsa, non bisogna comunque farsi prendere dal panico. Bisogna essere freddi, analitici, fare le giuste considerazioni e prendere le giuste decisioni. Io penso che come rosa di calciatori, la maggior parte di loro verrà confermata. Perché li considero dei giocatori validi sotto tutti i punti di vista, non solo tecnico-tattico ma anche come uomini. Cercheremo di fare quelle cos,e che non saranno tante, ma dovranno essere mirate affinché ci possano portare dei benefici e ci possano portare a rinforzarci. Questo sicuramente cercheremo di farlo. Ecco perché quando parlavo di basi solide, le competenze sono importanti. Nello scegliere i calciatori, nel prendere le decisioni giuste. Perché comunque io so anche che forse il mio più grande pregio è quello di riuscire anche a migliorarlo il calciatore. Il mio obiettivo è quello e spesso e volentieri ci sono riuscito. So che posso contare su una buona base qui a Napoli. È inevitabile che ci saranno delle situazioni in entrata e in uscita che cercheremo di fare nel migliore dei modi, rispettando sempre i nostri parametri. Proveremo a fare le cose giuste per diventare più forti. Per quanto riguarda Romelu Lukaku, stiam parlando di un giocatore forte, come con Osimhen parliamo di giocatori eccellenti. Non c’è nessun commento da fare, c’è solo da ammirarli quando giocano e sperare sempre di averli dalla propria parte e mai contro“.
Su quale reparto bisognerà intervenire maggiormente? Buongiorno è un obiettivo del Napoli? I numeri spesso non dicono la verità, però comunque debbano far fare delle riflessioni. L’anno scorso il Napoli ha preso 48 reti, ha finito per essere la decima peggior difesa del campionato, e stranamente siamo finiti decimi. E la cosa che lascia un pochino sconcertati è che abbiamo subito 27 gol in casa, giocando al Maradona, la 15esima peggior difesa. In trasferta invece solamente 21 gol subiti che sarebbe la quinta miglior difesa. Quello che sicuramente bisogna fare è trovare un equilibrio, perché io non ho mai visto squadre che vincono o che si qualificano in Champions con delle difese che prendono tantissimi gol. Io parto dal presupposto che nel calcio se vuoi avere un fine vincente ci deve essere sempre un equilibrio, il troppo offensivo o difensivo non portano da nessuna parte. Bisogna sempre trovare la giusta via di mezzo, cercare di equilibrare. Noi dobbiamo un attimo fare delle riflessioni e capire, perché poi quando prendi gol non è questione esclusivamente dei difensori e del portiere, così come quando fai gol. È tutta la squadra che lavora in fase difensiva e offensiva. Facendo delle analisi vogliamo sicuramente apportare dei correttivi. Girano tanti nomi… Cercheremo di trovare il profilo migliore, ripeto, rispettando sempre determinati parametri. Questo deve essere chiaro. In difesa cercheremo di fare qualcosa sia dal punto di vista tattico che a livello proprio di cambio generazione di uomini, per dare più equilibrio e più sostanza“.
Il passato ormai è passato, però penso che nei momenti di difficoltà, ogni tanto bisognerà portarci il dolore dentro e ci aiuterà a dare quel qualcosa in più che dovremo dare quest’anno. Dal punto di vista tattico, i giocatori saranno importanti e l’ allenatore bravo dovrà esaltare le loro caratteristiche, io non vao mai a snaturarli e saremo molto duttili a livello tattico. Poi stiamo parlando di calciatori visti in teelviionee mai dal vivo, ma proveremo sempre a chiudere l’avversario.
Sul fatto di non giocare le coppe, noi riseptto al passato facciamo 1/ 3 della fatica, ora usiamo di più il pallone, però qualche volta penso che la fatica bisogna farla, perché imapri a consocere te stesso, le difficoltà e ho creato una mia filosofia dopo 15-20 anni di carriera calcistica, poi io sono stato allenato da un figlio di Napoli che purtroppo non c’è più ed è Gian Piero Ventrone. Kvaratskhelia è un giocatore che ha caratteristiche importanti e non è un capriccio tenerlo così come Di Lorenzo, Kvara è forte nel dribbling e quando viene dentro diventa un fantasista sia come assist man che in zona gol.  Resterà sicuramente come ha detto il presidente. Ciò che faremo con lui sarà quello di esaltare le sua caratteristiche, se lo tieni dentro al campo, lui perde un po’ la libertà mentale e noi dovremo assecondare le sue caratteristiche. faremo con tutti i gicoatori le stesse cose come Politano, Lindstrom ed Ngonge bravi nell’uno contro uno, dovremo decidere noi quando difendere a 4 o a 5, ed il modo di attaccare sarà sempre molto simile. Io mi considero un manager, il presidente lo sa benissimo, da qualche altra parte forse questo poteva dar fastidio. Il compito mio non riguarda solamente il compito di migliorare Raspadori e Folorunsho, ma quello di migliorare tutti i gicoatori della rosa. Folorunsho così come Caprile, ha fatto un percorso importante a Bari e ha contribuito alla salvezza del Verona, ora dovrà fare un nuovo step, ha una fisicità importante e sono curioso di vederlo. Pure Raspadori ha ampi margini di miglioramento e non vedo l’ora di vederli dal vivo per migliorarli, si può lavorare sotto ogni punti di vista, limportante sarà la voglia di lavorare.

Bisogna essere equilibrati e trovare una via di mezzo perchè due anni fa si è vinto il campionato e l’anno scorso siamo arrivati decimi. Quest’anno sarà totalmente, diverso, lo scorso anno il Napoli si è trovato a gestire la vittoria, quando vinci le dinamiche cambiano e magari dovremo far tesoro dell’anno scorso e noi la vittoria dovremo cercarla ed essere bravi a gestirla, l’anno scorso non è stata una buona gestione della vittoria sotto tutti i punti di vista. Si vince tutti insieme, così come si perde e nessuno deve scendere dal carro e vedremo di fare del nostro meglio facendo tesoro delle nostre cadute, quando fai tesoro di ciò, migliori il tuo cammino e magari vinci. Come ho detto prima, adesso non è il momento di parlare, ma è quello del fare per tutto l’ambiente Napoli, dobbiamo avere dentro veramente quella voglia di rivalsa, mi ha dato fastidio ciò che è successo lo scorso anno nel club azzurro e non immagino ciò che si pensa all’interno. Io non tornato in Italia solamente per entrare nella statuina del presepe. Io a Napoli è la prima volta che ho avuto tanto, senza aver dato niente e sono molto in debito con voi. Io ciò che mi auguro che possa cambiare, che il Napoli venga vista non come una squadra di passaggio, ma come una meta, altrimenti continuiamo a fare discorsi su discorsi, ogni calciatore deve pensare che gioca in una squadra importante”.

Ecco il video della SSC Napoli:https://www.youtube.com/live/1T9wjW_aNh0?si=ifRidNmr9l8hmBVI

Fonte foto: SSCNapoli.it