«Ho solo un grande mal di testa, per il resto sto bene». Al responsabile dei mezzi nautici della capitaneria di Capri, Vincenzo Vitiello, Higuain risponde con una piccola smorfia. È infastidito dalla confusione che si è creata all’esterno della piccola sede della guardia costiera, proprio a ridosso dell’imbarcadero. Ma è turbato anche dal fatto che deve deporre davanti ai militari. «Volevo fare un tuffo, stavo per lanciarmi e non mi sono accorto di un’onda anomale che ha fatto sobbalzare la barca. Sono scivolato, ho sbattuto la testa sulla pedana, ho perso l’equilibrio, per fortuna è uscito solo tanto sangue», spiega.
Al Napoli, intanto, era già scattata l’emergenza. Il coordinatore dello staff medico, Alfonso De Nicola, riesce a mettersi in contatto con l’ospedale di Capri e a parlare con i colleghi che lo hanno medicato nel pronto soccorso. Chiede se è il caso che il club mandi a prendere il giocatore con un elicottero per trasportarlo in altra struttura. Ma al Capilupi lo rassicurano: «Non ce n’è bisogno, ha solo delle ferite, dei tagli. Nessuna complicazione».
I medici del Napoli, Canonico e D’Andrea, nel frattempo contattano Gonzalo e gli danno appuntamento all’hotel Vesuvio. La visita conferma che a parte una larga ferita lacerocontusa alla mandibola e due piccoli tagli al naso e allo zigomo, non ci sono ferite più profonde. Confermata anche la prognosi: 10 giorni. Nulla di preoccupante.
Paura a parte, il campione ex Real Madrid, ha perso davvero molto sangue, ma le ferite non gli impediranno di giocare con il Chievo. Almeno questa la prima diagnosi. «Al momento non c’è nulla di preoccupante: con i punti o senza, sarà disponibile per andare in campo a Verona», spiegano dallo staff medico del Napoli. Un sospiro di sollievo.