Parma retrocesso in B, ma la situazione è molto più delicata, si rischia di ripartire da molto lontano nel calcio. Che idea si è fatto?
“Le prospettive da catastrofiche lo sono diventate meno. Con la prima vendita fissata a 20 mln, direi che il Parma parta dalla B. Sono più fiducioso. Poi bisognerà vedere se chi compra ha voglia di investire e fare le cose per bene”.
Si aspettava tutto questo dal duo Ghirardi-Manenti?
“Assolutamente no come tutti noi di Parma. Era impensabile, c’erano voci che volevano difficoltà nei pagamenti, una consuetudine di questi tempi, ma una cosa del genere non se l’aspettava nessuno”.
Domenica al Tardini arriva il Napoli. Le motivazioni sono differenti, la gara con il Cagliari ha mostrato una squadra ducale ormai senza stimoli
“Il Napoli ha bisogno di punti per raggiungere la Champions, il Parma è messo male. Non c’è partita, poi il calcio è strano, ma l’obiettivo è quello di finire il prima possibile e sperare che ci sia qualche raggio di luce”.
Higuain, Hamsik, Gabbiadini, Mertens, Insigne, Callejon, chi la preoccupa di più?
“Dico Higuain, è straordinario. Però sono tifoso di Gabbiadini, lo seguo da quando era la primavera della Juventus e mi stupisce che i bianconeri se lo siano fatto scappare e altrettanto mi stupisce che la Benitez non lo schieri. Lo vede e usa poco. Antipatico? Non lo so, può darsi che lo abbiamo preso a sua insaputa, come Scajola che ha preso a sua insaputa quella casa. Mi sembra strano, ha sempre fatto bene quando ha giocato e ha un’intesa con Higuain ottima. Forse c’è qualcosa che non sappiamo, ma Manolo è un ragazzo delizioso e mai sopra le righe”.
Il ricordo porta alla sua voglia di debuttare in A…magari in maglia azzurra con Benitez?
“Con Benitez…magari. Sarebbe fantastico debuttare nel Napoli di Hamsik, Higuian, Mertens, Callejon, Insigne: tutta gente che sa cosa fare con il pallone. Purtroppo Benitez non mi vede, vengo anche dopo Gabbiadini”.
Toglierebbe il posto ad Hamsik, però…
“No, farei il regista basso. Toglierei il posto a Inler, Gargano o Jorginho. La mia collocazione sarebbe quella”.
Però nel 2009 si è allenato nel Napoli di Hamsik, Cannavaro, Lavezzi, Zuniga
“Mi sono allenato sia con Reja che con Donadoni. C’era ancora Fontana che faceva il regista, poi con Donadoni. C’erano Grava e Cannavaro, scherzammo molto e ci divertimmo”.
Lei è un grande uomo di spettacolo, ma possiamo definirla allora anche ex calciatore?
“Guai a definirmi ex calciatore. Chi ha giocato a calcio, rimarrà calciatore per tutta la vita. Mi sono fatto operare al ginocchio per riprendere l’attività. Ho fatto la protesi e quando posso vado ancora a giocare. Chi è calciatore, muore calciatore”.
Higuain o Cassano, con chi passerebbe una giornata per parlare di calcio?
“Con Cassano, con Higuain ci sarebbero problemi di lingua. Poi Antonio lo conosco bene, è troppo divertente”.
E su De Laurentiis che idea si è fatto a livello calcistico?
“Un’idea contradditoria. Ho l’impressione che De Laurentiis non abbia sposato il calcio per amore del Napoli, anche se poi ci ha speso tanto. Ha sposato il calcio da imprenditore e il problema con Benitez è proprio basato su questo: lo spagnolo vuole quel saltino in più che possa permettere traguardi importanti e far diventare la squadra prestigiosa, quella che Napoli merita. Il Napoli deve lottare con la Juventus sempre, non raramente. Sembra che il patron abbia preso il Napoli non solo per passione, ma anche per guadagnare”.
Fonte: Ciro Novellino per Napolistyle