Alessandro Formisano, ex direttore marketing ed Head of Operations del Napoli,ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte: “Le strade mia e del Napoli si sono separate in maniera pacifica. Ho trascorso 17 anni entusiasmanti, ricchi e intensi di emozioni, di rischi ed opportunità che abbiamo gestito. Ho iniziato nel maggio del 2006, quando il Napoli stava ottenendo la promozione dalla serie C per poi compiere tutta la parabola che ha portato allo scudetto; è un ciclo che è terminato. Il calcio ha necessità di diventare sostenibile in termini ambientali ed economici e quindi questa trasformazione richiederà tempo ed imprenditori consapevoli. Il mio futuro? Io ho sempre lavorato nel mondo delle imprese del lusso e quindi l’orizzonte è ampio, per cose diverse dal calcio. Il libro scritto con Luca Bifulco (“Sport e Comunicazione nell’era Digitale”)? Ci sarà un’evoluzione nell’era digitale dello sport e più in generale del calcio perché le società sportive o singoli atleti nell’ultimo decennio sono diventati delle vere e proprie media company. Ed hanno avuto la possibilità di costruire contenuti, fidelizzazione, una serie di opportunità che vanno anche nella direzione della sostenibilità economica. Perché se oggi i diritti TV tendono a decrescere di valore quello che può crescere è una piattaforma odt di un club che offre quello che durante la settimana il broadcast non fa vedere.
Lo scudetto del Napoli? Sicuramente il tricolore è il coronamento di un percorso nell’area sportiva e dell’azienda totale. Io inizialmente ho cercato di slegare il risultato connesso al brand, al marchio da quello sportivo, perché è chiaro che per un manager non è possibile pianificare solo dopo il risultato della partita, il lunedì mattina. Noi quindi abbiamo costruito valori in tanti ambiti molto spesso non tangibili. Una ricerca di Brand Finance, la rivista europea più prestigiosa in termini di valorizzazione della marca, ci dice che il Napoli dal 2010 al 2022, escludendo l’anno dello scudetto, ha un valore di marchio che si è apprezzato di circa il 270%. Dopo lo scudetto ci sarà un altro forte margine di crescita.
Lo scudetto per il Formisano tifoso? Ho vissuto anche gli altri due scudetti, quando vincemmo il primo andavo al liceo. Quello che ho notato quest’anno è che l’intera cittadinanza ha dimostrato una civiltà strepitosa, ha festeggiato senza incidenti. Devo dire che la macchina organizzativa delle istituzioni è stata eccezionale. Quello che poi ho osservato è stata l’incredibile capacità dei napoletani, anche i non tifosi, di interpretare l’emozione dello scudetto con una serie di claim, frasi scritte da un ottimo pubblicitario, che hanno contraddistinto la città. A Fuorigrotta, per esempio, in alcune zone c’erano degli striscioni, in altre altri striscioni che rispondevano ai primi. I napoletani sono straordinari nella comunicazione e fonte di ispirazione anche nel marketing.
Le maglie autoprodotte? Quando il presidente De Laurentiis ha deciso di autoprodurre le maglie credo che abbia avuto un’intuizione fuori dagli schemi grazie anche al fatto che il sottoscritto nel mondo del lusso aveva maturato un’esperienza significativa. Abbiamo condotto una corsa contro il tempo ma tutto è andato bene.
Gli introiti per il club di questa autoproduzione simili o maggiori a quelli di marchi come Nike o Adidas? In questo momento c’è grande entusiasmo sia nelle persone che sono all’interno sia nel mercato. Però bisogna essere in grado di cristallizzare i risultati anche quando le cose magari non sono all’apice, fidelizzando a prescindere.
De Laurentiis dopo lo scudetto vuole vincere? Per come conosco il presidente del Napoli vi dico che è un vincente e vuole vincere sempre e questa è la base di partenza per continuare a vincere, ne sono certo”.