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F1: Mens sana in corpore sano Giovenale docet

La F1 è uno degli sport più complessi al mondo, in cui la sintonia pilota-vettura deve essere perfetta. Negli ultimi vent’ anni la preparazione di un pilota di monoposto per  affrontare il Mondiale si è evoluta nel tempo, seguendo lo sviluppo di forze che una vettura di F1 esercita sul pilota.

Le programmazioni di un pilota su allenamento e alimentazione sono realizzate da un team di esperti e professionisti del settore che lavorano in sinergia finalizzati a ottimizzare le prestazioni in pista e a mantenere costanti gli obbiettivi raggiunti nei mesi di pausa.

Nel caso di specie ogni anno, a seconda del calendario e dei circuiti l’allenamento viene modificato, alternando fasi in cui il corpo viene spinto al limite (pausa invernale) a periodi più leggeri  (stagione di gare).

Charles Leclerc in una sessione di allenamento in sala pesi

La routine fisica si divide in due sessioni di allenamento:

 

La mattina è la parte della giornata dedicata ad un allenamento di resistenza,  il pilota allena tutto il sistema cardio-circolatorio, con sessioni  multidisciplinari che comprendono bici, canottaggio, sci di fondo e nuoto.

Il pomeriggio è programmato per l’ allenamento di forza, cerca la massima performance utilizzando i pesi e sforzando tutto il corpo,  concentrandosi sulle spalle e  sul collo,  parti del corpo che durante un Gran Premio sono interessate da  forze fino a 5G laterali. Al fine di simulare le forze a cui vengono sottoposti  il collo e le spalle si avvale di  speciali fasce o caschi che  indossa per simulare le pressioni  subite durante i weekend di gara.

Altro ruolo importante sono gli allenamenti mono podalici, il team si sofferma principalmente sulla gamba sinistra, quella che affonda il pedale, la stessa deve sprigionare fino a 160 kg di forza a una staccata violenta durante un Gran Premio, di conseguenza si presta particolare attenzione allenando la stessa con esercizi di potenziamento.

Per completare la preparazione il pilota dedica molto tempo ad allenare i riflessi e la coordinazione occhio-mano, attraverso le luci d’abilità di risposta allena i riflessi  e la  rapidità nella capacità di  decisione  durante le fasi più accese di una gara. Con i simulatori di guida  replica le situazioni che si possono verificare durante la gara e formulare soluzioni per ogni imprevisto.

Max Verstappen mentre si prepara a un Gran Premio

Nella tabella di allenamento è previsto un allenamento mentale

 

Meditazione e training cognitivo sono parte integrante del lavoro che il pilota svolge finalizzati a restare calmi anche dopo errori o  situazioni incresciose che si possono presentare  durante le prove e le gare. Un  altro elemento che viene considerato dai preparatori atletici è rappresentato  dal come affrontare il prima o dopo gara  in cui le previsioni meteo prospettano un clima  afoso, il pilota si immerge in una vasca d’ acqua  e ghiaccio per rinfrescarsi o per rilassare la muscolatura dopo grandi sforzi fisici.

Per essere in salute è importante abbinare un’ alimentazione sana ed equilibrata

Nico Rosberg pranza in monoposto

L’ alimentazione  del pilota è simile a quella di altri atleti, fatta di scelte consapevoli,  ognuno segue un’alimentazione  dettata dal fabbisogno  personale, ma in linea generale  il  piano alimentare è  ricco di carboidrati complessi (pasta,patate,riso…)  perché apportano l’ energia necessaria per affrontare gli allenamenti e le gare,  ponderato è l’ apporto proteico indispensabile per la crescita muscolare.  Inoltre, la frutta e le verdure arricchiscono l’ alimentazione con vitamine e minerali.  Il segreto è trovare un equilibrio tra fornire al pilota le energie di cui necessita ma allo stesso tempo controllare le grammature per evitare le oscillazioni di peso.

Infine, durante i Gp ogni pilota dispone di  un litro e mezzo d’acqua mixata a sali minerali per rimanere sempre idratato.

Il pilota di F1 è definito un’atleta completo e gareggiare a livelli d’elite è il frutto di una combo perfetta tra prestazione fisica, mentale  e monoposto, ciò fa la differenza tra vincere o perdere.

In passato i requisiti fondamentali che venivano richiesti dalle scuderie erano  il talento e quella sete di ambizione che oggi non bastano per salire sull’Olimpo della Formula 1.

La storia racconta

Michael Schumacher in palestra per aumentare la sua forza

Michael Schumacher comprese l ‘ importanza della correlazione tra fisico, mente e monoposto e intraprese un percorso di allenamento per raggiungere  quel benessere  fisico e mentale che ha contribuito ai sette titoli mondiali. Michael il Kaiser, il visionario, il pilota con una marcia in più.

Ringrazio per la consulenza spontanea il dott. Vittorio Scotto di Marrazzo specializzato in Scienze Motorie preventive e adattive, chinesiologo e posturologo.