Antonio Conte, allenatore del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Dazn dopo la vittoria per 2-0 in trasferta contro il Milan. Di seguito le sue dichiarazioni.
Si può nascondere ancora dal fatto che il Napoli sia tra le favorite?
“Qua nessuno si nasconde, noi vediamo realisticamente e dobbiamo vedere quello che stiamo facendo quest’anno che ripeto dopo 10 giornate secondo me ha qualcosa di incredibile. Inaspettato, penso neanche il più folle poteva pensare a una cosa del genere. Detto questo rimaniamo molto ma molto umili, con i piedi per terra, cercando di andare di partita in partita. Qua non si tratta di nascondersi, io ho le spalle larghe. Le responsabiità me le hanno sempre date a prescindere, perché comunque ho un nome e una carriera e qualcosa penso di aver fatto. Noi non ci nascondiamo, noi cerchiamo di fare pi punti possibili ogni partita. Ogni club quando inizia la stagione sa benissimo qual è il suo obiettivo. Noi sappiamo qual è il nostro obiettivo quindi non ci vogliamo nascondere. Il nostro obiettivo a inizio anno era prima di tutto tornare in Europa, perché il Napoli dopo 14 anni non gioca le coppe quest’anno. Poi se riusciamo a entrare dalla porta principale poi tutto di guadagnato, ma sappiamo che altre 5-6 squadre hanno la nostra idea, sappiamo benissimo quanto conta giocare la Champions. Ma noi partiamo di rincorsa: non vi dimenticate, ribadisco, che stiamo parlando di una squadra che è finita 41 punti dietro la prima in classifica. Quindi noi non ci vogliamo nascondere. Vogliamo che i nostri tifosi sognino, poi rimaniamo per terra perché Napoli è un ambiente bello caldo e c’è bisogno di equilibrio”.
Cosa ti piace tanto della tua squadra e ti rende orgoglioso del lavoro fatto?
“Guarda mi rende orgoglioso che nel giro di 4 mesi siamo riusciti a creare un gruppo molto unito e solido, dove si pensa col ‘noi’ e non con ‘io’. Questo è sicuramente uno dei migliori gruppi che ho avuto in carriera, e quando c’è unità d’intenti e tutti quanti vedono lo stesso obiettivo, c’è una visione all’interno tra me e il club, questo si percepisce in tutto l’ambiente. Quello che piace è l’ambiente che abbiamo creato a Castel Volturno con tutti quanti, dal giardiniere al magazziniere, al massaggiatore e fisioterapisti ai calciatori. Respiro aria veramente pulita, bella, respiro la passione e l’entusiasmo. Quando mi capita di trovare questo tipo di situazioni io la vivo con passione, ma soffrendo, io soffro perché vorrei vincerle tutte. Ogni pre partita c’è l’ansia di prepararla e dire ai rgagazzi t utte le cose. Questa partita abbiamo dovuto prepararla con un solo allenamento, noi abbiamo giocato sabato e domenica chi ha giocato ha riposato, e lunedì abbiamo preparato la partia. Quindi ringrazio lo staff e tutte le persone che vengono stressate continuamente, perché io chiedo molto a me stesso ma chiedo molto anche agli altri, quindi questa disponibilità di tutti, da parte dei ragazzi, quest’unità d’intenti, è la cosa che mi piace di più. Poi la passione che ha Napoli è una responsabilità… Proprio per questo motivo vorrei sempre vincere, proprio per vivere bene la settimana in modo che sono tutti contenti. Oggi ribadisco ai nostri tifosi, che anche oggi ci hanno seguito con passione incredibile, è giusto che loro sognino perché la squadra ha fatto tanti punti, al tempo stesso dobbiamo essere preparati anche quando ci sarà qualche battuta d’arresto, qualche battuta a vuoto. C’è grandissima volontà da parte nostra di rendere orgogliosi i tifosi della squadra napoletana, io penso se ne siano accorti della voglia, della determinazione anche di chi è entrato. Questa è la cosa che mi piace di questo gruppo, che sono aperti e credono in quello che facciamo”.
Una considerazione: hai vinto con la Juve, con l’Inter, col Chelsea, poi la piccola parentesi col Tottenham che sta facendo fatica ancora…
“Tutti devono capire anche uno dove va… Capisco che c’è sempre grande aspettativa, però se poi vai in un posto dove comunque c’è difficoltà… Io penso che al Tottenham non abbia fatto bene, ma abbia fatto benissimo, dal nono posto siamo andati in Champions. Sono due anni che sono andato via io e comunque non entra in Champions, quando sono andato via per scelta personale li ho lasciati in zona Champions e hanno chiuso all’ottavo posto. Io penso di aver fatto la differenza anche lì. Se mi chiedono i miracoli grandi… Io sicuramente posso dare un’accelerata e portare la squadra a fare il massimo, ma non sempre il massimo significa vincere”.
Se vincessi anche a Napoli sarebbe un qualcosa di straordinario
“Sarebbe qualcosa di incredibile vincere a Napoli. Ci siamo dati 3 anni, stiam partendo di rincorsa perché nessuno deve dimenticare come è finito l’anno scorso. A volte mi dicono ‘Il Napoli 2 anni fa ha vinto’, e tre anni fa ha vinto il Milan, quattro anni fa la Juventus. Cioè una base c’è, ce l’hanno tutti. Però la differenza è che l’anno dopo le altre squade sono arrivate in Champions, e noi decimi perdendo dei giocatori importanti. Stiamo ricostruendo qualcosa, secondo me c’è bisogno di tempo. Chi fa sport a certi livelli sa benissimo che non si può eliminare il percorso, che accadano sempre i miracoli. I miracoli possono accadere una volta, però poi c’è lavoro da fare. Il percorso si può accorciare, però c’è sempre da farlo questo percorso. Io son convinto che quest’anno sarà molto molto dura. Se raggiungessimo l’obiettivo che ci siamo prefissi penso che sia già qualcosa di importante, perché significa che qualche altra squadra sta fuori. Al tempo stesso non ci poniamo dei limiti, questo è fuori dubbio, però dobbiamo rimanere umili”.
Il tuo rapporto con Lukaku? Quando lo alleni tu è un altro giocatore
“Con Romelu c’è sicuramente grande empatia. Lui è voluto venire a Napoli a tutti i costi, l’ha dimostrato a livello contrattuale aspettando e rinunciando a squadre inglesi. Io ho la fortuna di avere un gruppo di ragazzi eccezionali . pronti a morire per la maglia per cui giocano puoi chiedere di tutto”.