Il tecnico Antonio Conte è intervenuto ai microfoni di DAZN dopo la sconfitta nel match con la Lazio contro la Lazio.
Nonostante avete occupato molto l’area di rigore, nei cross non siete stati precisi. È un’analisi giusta?
“Sì assolutamente. Io penso che la partita di oggi abbia detto chiaramente che la strada che stiamo facendo secondo me è quella giusta, perché nella nostra idea c’è la voglia di aggredire l’avversario e non fargli fare la partita, di cercare di comandare noi la partita e creare delle situazioni durante il possesso per fare male all’avversario. Sicuramente c’è da migliorare, soprattutto sotto quest’ultimo punto di vista, perché arriviamo tante volte lì però poi manca l’ultimo passaggio. Questa non è la prima volta che accade questo tipo di situazione, però ci stiamo lavorando. Non sono affatto dispiaciuto della prestazione dei ragazzi perché hanno dato veramente tutto, hanno fatto una buona gara con grande spirito, grande impegno, grande aggressività, contro sicuramente una buona squadra. La Lazio non è una meteora, è un’ottima squadra e stan facendo benissimo. Però non son deluso né scontento, so che la strada è quella, è inevitabile che durante questa strada ci sono degli inciampi e probabilmente ce ne saranno altri in futuro. Però quello che voglio vedere è quello che ho visto oggi: quindi una squadra che cerca di aggredire, che non è mai doma, che cerca di avere il pallino del gioco in mano. Poi bisogna essere più qualitativi negli ultimi 30 metri, perché andiamo tante volte a riempire la zona e poi facciamo un po’ più fatica”.
È sembrata come la partita con l’Atalanta: avete fatto gioco, avete creato, però poi delle ripartenze e nelle occasioni vi siete fatti trovare un po’ impreparati. È anche lì l’equilibrio da trovare?
“Le ripartenze ci sta, è inevitabile che se porti una pressione ci sono a volte delle situazioni di ripartenza, dove magari devi essere un pochettino più preparato. Però ripeto: questo fa parte anche del processo di crescita. Preferisco vedere una squadra attiva e non passiva, che sta lì ad arroccarsi e a prendere eventualmente il gol difendendosi tutti bassa. Noi abbiamo iniziato questo percorso e ci stiamo lavorando tanto, penso che stia dando buoni frutti. C’è ancora da fare, son passati solo cinque mesi. Continuiamo a lavorare con questi concetti perché non si torna indietro, non voglio vedere una squadra remissiva che sta lì a difendere la porta. Noi ci giochiamo la partita cercando di aggredire l’avversario e stando più accorto possibile, ma soprattutto cercando negli ultimi 30 metri di avere un po’ più di qualità, perché i giocatori di qualità devono fare la differenza sul cross, sul tiro e sulle occasioni che si creano”.