L’allenatore del Napoli Antonio Conte al termine della sconfitta subita contro il Verona ha in Conferenza stampa allo stadio Bentegodi per commentare la prestazione della squadra:
“Da un punto di vista di analisti tattica la partita si divide in due tempi. Il primo tempo in cui la squadra ha dominato in lungo e largo, il nostro portiere non ha fatto una parata, non so che tipo di statistiche ci sono, è inevitabile che quando trovi squadre che difendono bassi con tanti uomini, è logico che non puoi pensare di avere tante occasioni ma poi quando le hai le devi sfruttare. Nel primo tempo abbiamo avuto occasione di fare molto meglio in fase realizzativa, siamo stati bravi anche a non farli ripartire. Diciamo che nel primo tempo ero anche soddisfatto della prestazione della squadra. Anche del fatto di non aver concesso praticamente niente.
Nel secondo la partita è cambiata totalmente, nel senso che, pronti via si è visto subito che siamo entrati con un atteggiamento un po’ più soft, perché nel primo tempo non avevamo concesso niente, nel giro di 7-8 minuti abbiamo concesso un primo tiro in porta e il secondo gol e da li in poi è cambiata totalmente la partita. C’è stata confusione. Abbiamo preso goal e c’è stata confusione. Abbiamo cercato di risolverla in maniera arruffona. Non preparandoci sul discorso delle preventive. Abbiamo subito dei goal particolari, abbiamo preso una palla a terra in cui c’è stato un contrasto dove han vinto loro e si sono presentati dritti in porta, poi il terzo gol. Alla fine quello su cui dobbiamo riflettere è l’arrendevolezza, la cosa più brutta che abbiamo dimostrato alla prima difficoltà, questo ci deve far riflettere. Questa è la cosa più brutta che mi porto dietro aldilà del risultato. Non c’è stata reazione, Ci siamo squagliati come neve al sole e questo è grave, perché questo non lo alleni, non è un discorso tattico ma mentale, e queste cose hanno bisogno di un processo e di lavorare tanto, quello che mi sento di dire è che c’è stato di chiedere umilmente scusa al popolo napoletano che ci dimostra affetto e non possiamo ripagarlo in questa maniera e io sono l’allenatore, e anche se solo da un mese mi devo prendere le responsabilità, me le prendo, Sono arrivato qui con grande voglia, mi sono messo totalmente a disposizione per cercare di trovare una soluzione.”.
Sulle condizioni di Kvara?
“Pronti via, Ha preso questo colpo da dietro che gli ha preso un po’ la cervicale, la testa ed era un colpo che se l’è portato per un po’ fin quando ha chiesto la sostituzione ,forse ci stava un’ammonizione, adesso sta abbastanza bene”.
Che spiegazione ti dai?
“Se fate attenzione a quello che dico, quando parlo io mi prendo le mie responsabilità, non per dare fiato alle trombe o per declinare le responsabilità, non l’ho mai fatto in vita mia e chi dice questo non mi conosce. Io ho parlato di grande difficoltà e se non fate attenzione e non misurate le parole che dico o pensate che quello che dico abbia altri fini e altri scopi, io non sono quello. Sono un allenatore che quando parlo mi prendo le responsabilità, come stasera, son venuto a dirvi mi prendo le responsabilità della sconfitta, c’è da vergognarsi, punto e basta. Mi devo vergognare io che sono l’allenatore e c’è da chiedere scusa però è non posso ridire quello che ho detto ieri altrimenti non mi date rispetto e non fate attenzione a quello che dico. Pochissime volte in carriera mi è successo questo tipo di situazione, sia da allenatore che da calciatore e me ne prendo responsabilità, ho accettato con entusiasmo di venire ad allenare questa piazza che merita rispetto. Che merita tutto per l’entusiasmo e la passione che ci mettono. Aver fatto questa prestazione mi rende veramente molto triste e chi mi conosce sa che oggi il mio cuore sanguina, ma mi auguro che qualche sanguinamento ce l’abbia anche qualche calciatore , perché significa che allora siamo sulla buona strada. Se la sconfitta di oggi viene catalogata e domani si ride e si scherza e tutto passa come prima, significa che non sto trasferendo i concetti giusti e c’è un malato che ha bisogno di tanto tempo.”