Kvarastella incanta il Maradona. Come un arco teso che scocca la freccia di Cupido, la palla colpisce il cuore dell’incrocio e quello di un popolo intero che si innamora ancora della carezza di Khvicha. Manca pochissimo alle 5 del pomeriggio quando l’urlo di Fuorigrotta attraversa il cielo di Napoli. KK è la griffe di una perla d’autore, una cesellatura raffinatissima impressa su un destro a giro morbido, preciso, suadente, meraviglioso. Vinciamo così, con una carezza in un pugno, quello che Kvaratskhelia torna a sollevare nell’immenso abbraccio azzurro. E’ la giornata della memoria sia per Kvara che aveva segnato per la prima volta in campionato proprio contro il Verona, sia per Ngonge che ritrova da avversario il suo passato e infila la prima rete della sua nuova avventura. Parte da Cyril la rinascita, entra insieme a Lindstrom e in due trasformano le rughe di una sconfitta nel fascino della rimonta. Il danese la tocca di fino e il belga sfonda: 1-1. Mancano una decina di minuti, la sfida vibra di carne tremula e scarica elettrica. E arriva la scintilla per il fuoco della passione. Kvara punta dritto al cuore e nel prologo di Carnevale si traveste ancora da supereroe. La vinciamo così, con il pathos e il romanzo epico. E con il volto ieratico di Khvicha che, in un pomeriggio troppo azzurro e lungo, illumina la scena. Stampatelo pure a caratteri cubitali in prima pagina e conservatelo nelle pieghe dell’anima. Kvarastella incanta il Maradona!
fonte: SSC Napoli