Dopo due settimane di sosta dove sembrava ormai ad un passo l’esonero di Garcia, visto le parole di ADL che sapevano di addio; il possibile approdo di Conte all’ombra del Vesuvio, con incontro tra le due parti, poi saltato.
Il francese viene confermato, nonostante non un inizio ottimale, ma deve dare delle risposte sia sul piano del gioco che delle vittorie. Scende infatti in campo ADL che non salta nemmeno un allenamento a Castel Volturno per stare vicino alla squadra. Arrivano risposte positive, nonostante le assenze per infortunio di Juan Jesus, Osimhen e Anguissa, contro il Verona per 1-3 con grandi risposte dalla squadra e soprattuto da Meret criticato contro la Fiorentina.
Arriva la sfida con l’Union Berlino, in un campo ostico dove l’Italia sconfisse la Francia nel 2006, contro una squadra che non trova punti da otto gare.
I partenopei soffrono sul piano fisico ma trovano i tre punti con un guizzo di Kvara e il tiro di prima di Jack Raspadori che non fa rimpiangere l’ex Lille.
Dopo due successi manca la prova definitiva contro il Milan per definire curato il Napoli. Contro i rossoneri a sorpresa dentro Elmas e non Cajuste, confermato ancora l’ex Sassuolo in attacco.
Contro i rossoneri si rivedono gli stessi errori del secondo tempo contro la Lazio, il primo contro il Genoa e della gara contro la Fiorentina.
I partenopei provano ad attaccare ma in fase difensiva non c’è l’aiuto del centrocampo che lascia troppi spazi per i cross a Giroud che in due tentativi batte in altrettante volte il povero Meret, poco colpevole sul secondo qualche dubbio sul primo.
Nel secondo tempo fuori un pessimo Rrahmani e dentro Ostigard per contrastare di testa l’attaccante francese.
Gli azzurri la recuperano, clamorosamente, con le giocate di Politano e Raspadori(su calcio piazzato), come successo con il Genoa nella trasferta di Marassi, una partita che sembrava ormai persa e che sarebbe significato esonero per il tecnico Garcia. Prova più di grinta e forza del Napoli che salva attraverso le giocate dei singoli la panchina del loro tecnico.
Era palese non aspettarsi un Napoli arrembante e con il sangue agli occhi come lo scorso anno, nessuno però, compreso ADL, si aspettava un declino così improvviso dopo il +16 sulla seconda nella stagione precedente che è valso lo scudetto agli azzurri.
I partenopei devono partire dalle certezze come Politano, in una delle sue migliori stagioni in termini realizzativi, Raspadori che non sta facendo piangere l’attaccante nigeriano. Olivera ed Ostigard che al momento danno più sicurezza difensiva rispetto a Mario Rui, polemiche dell’agente per le poche chance fino ad ora, e Rrahmani non al meglio dopo l’infortunio. Oltre a capitan Di Lorenzo, Kvara e Zielinski che non smettono mai di essere il faro che raddrizza la via per gli azzurri.
Resta il dubbio Meret che in alcune partite sembra essere uno dei migliori portieri italiani in circolazione, mentre in altre sembra un pesce fuor d’acqua. Qualche volta magari sarebbe giusto lasciarlo in panchina per dare spazio a Pierluigi Gollini che con l’Atalanta era una saracinesca e potrebbe ridare solidità difensiva alla squadra.
Prima della sosta Salernitana, Union ed Empoli, altre tre gare per cercare di capire le idee del tecnico francese, non ancora con la panchina salda, per riportare gli azzurri dove meritano. L’ottima reazione contro il Milan ha dimostrato come i partenopei possono dire ancora la loro sul tricolore ma c’è bisogno di trovare il giusto equilibrio ripartendo dalle certezze.
Garcia ad un bivio prima della sosta: 9 punti per ritrovare serenità. Al ritorno poi vedrà impegnati gli azzurri con: Atalanta, Real, Inter e Juventus che potrebbero quasi essere gare da 0 punti eliminando completamente gli azzurri da qualsiasi chance di ripetersi.
Garcia inizi a trovare certezze e quadre giuste prima che sia troppo tardi. La stagione si può riprendere in modo corretto bisogna essere meno arroganti è più umili. Resta però sempre sullo sfondo il nome di Antonio Conte.
Matteo Merolla