Leo Ostigard, difensore del Napoli e della nazionale norvegese, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Tv2:
“È difficile descrivere quella sensazione. Non ci capisci molto. È qualcosa che avevo in mente da bambino e poi è realmente successo”.
Sugli spalti in quella occasione c’era suo cugino Jonas Raknes, che non era mai andato a trovarlo a Napoli prima della trasferta della settimana scorsa.
“È stato per me come un fratello per molti anni. Ho giocato tantissimo a calcio con lui. È crollato completamente sugli spalti e ha pianto per 20 minuti. Posso capirlo”.
“Quando non gioco posso annoiarmi e arrabbiarmi. Quando non gioco, cosa che amo così tanto, è difficile. Ma ho imparato ad affrontare meglio questa cosa nel corso degli anni e ad apprezzare ancora di più quando scendo in campo. Famiglia? Chiamo sempre a casa tutti i giorni le mie sorelle, mio fratello, mamma e papà, nonni e zii. Mi conoscono molto bene e vedono la differenza nel mio umore. Non è sempre così bello per loro ricevere chiamate quando sono un po’ scontroso, ma mi aiutano molto in questo. È importante avere una famiglia che ti sostenga”.