Dopo meno di tre mesi di calcio giocato, rischia già di finire la nuova avventura italiana del mister Rudi Garcia. 5 vittorie 2 pareggi e 3 sconfitte nel suo score prima della seconda sosta per le nazionali, troppo poco per i campioni d’Italia che hanno perso tutti i big match o sfide contro avversari di livello al Maradona. Già dalla giornata di ieri si parlava del possibile addio dell’ex Roma, le parole di ADL sembrano parlare di un amore mai scoccato tra i due:
“Con Rudi sto vivendo un momento no. Io sono un imprenditore, ho il dovere di interessarmi alla mia impresa. L’allenatore e il direttore sportivo sono al tuo servizio. Prenderò le decisioni più opportune quando sarà il momento di prenderle. La piazza non può essere condizionante. Devi fare sempre una pausa riflessiva. Ogni decisione affrettata è sbagliata. Bisogna mitigare questa esigenza di avere tutto e subito, nella vita non è possibile. Testa bassa, pedalare e lavorare. La vita è vita. Panta Rei, tutto scorre, si vedrà. Quando prendi un allenatore che non conosce più il calcio italiano, forse fa fatica. Sarebbe accaduto a qualunque altro”.
Quell’amore che era scoccato tra Spalletti e i tifosi, per i quali credevano in una continuità di risultati e gioco, mai nato col tecnico francese. I faziosi azzurri, vista la lunga lista e le promesse del patron a fine campionato scorso, lasciavano sperare in un tecnico di caratura mondiale ma non è mai arrivato.
Come al solito la parola passa al campo con la rimonta per 1-3 col Frosinone e il successo senza problemi con il Sassuolo per 2-0. Dopo un primo tempo perfetto con la Lazio finito in parità, nel secondo tempo la squadra non capisce nulla rischiando di perdere 1-4 ma il Var salva il francese da una figuraccia ma non dalla sconfitta.
La sosta sembra arrivare al momento giusto ma crea già malumore tra la gente.
Al ritorno dalle nazionali le giocate di Politano e Raspadori, entrati dalla panchina, salvano un bruttissimo Napoli contro il Genoa tra le polemiche, arrivate anche dal georgiano, per il cambio con Zerbin. A Braga un autogol, fortunoso, regala i primi tre punti nel girone di Champions League.
A Bologna si inizia ad intravedere un po’ di calcio, come confermato dal presidente ADL con un Twitter, ma non basta per trovare i tre punti, complisce anche l’errore di Osimhen dal dischetto. Il nigeriano poi sostituito reagisce male al cambio sbraitando contro il tecnico. L’ex Lille voleva che entrasse Simeone al posto di qualcun altro, e non lui, per provare l’assalto finale con l’attacco a 2. L’unica nota positiva i primi 90 minuti di Natan.
Arrivano buone risposte nelle due sfide con Udinese e Lecce, 4-1 e 0-4, sia nell’aspetto del gioco, brillantezza e carisma. Con il Real Madrid una delle migliori partite, sfortunati sull’errore di Meret, che lasciavano ben sperare.
Con la Fiorentina va steso un velo pietoso per la gara. Gli azzurri non sono mai scesi in campo ed sono caduti sotto i colpi di Italiano, cercato in estate da ADL, mettendo in bilico la panchina del tecnico Rudi Garcia.
Dopo questa inizio non allettante la migliore scelta per entrambe le parti sembra la separazione, anche se il tecnico è convinto di poter trovare la retta via.
Sullo sfondo resta Antonio Conte, oggi presente alla festa dei centenari della famiglia Agnell, che sembra essere l’unico profilo che potrebbe risolvere i problemi azzurri.
C’è comunque l’ipotesi Tudor come alternativa visto ciò che ha fatto vedere con Udinese e Verona. Quasi inutili le voci su un possibile ritorno di Mazzarri o addirittura l’approdo, con qualche anno di ritardo, di Marco Giampaolo. In questo caso si tratterebbe solo di traghettatori.
Nel frattempo non ci resta che salutare il tecnico francese.
Au revoir Garcia.
Matteo Merolla