Pierluigi Gollini, portiere del Napoli, ha lasciato alcune dichiarazioni durante l’evento con i tifosi a Napoli Summer Village di Carciato:
“Emozione unica, tutti i ragazzini sognano di arrivare in A e poi di vincere qualcosa. Per un ragazzo italiano vincere lo scudetto è unico e indimenticabile e ripaga di tanti sacrifici. Poi farlo a Napoli è ancora più bello”.
“E’ il momento in cui ho meno pressione, ce l’hanno più i giocatori di movimenti che io. Puoi diventare eroe”.
quando c’è il rigore tu cosa guardi? “A questi livelli non puoi guardare la palla perchè tirano troppo forte, è un mix di istinto e studio”.
“Caratterialmente mi sposo con tante cose dei napoletani: la passione per la musica, l’arte e l’amore per il calcio che è diverso dal solito. La prova è ciò che abbiamo vissuto l’anno scorso. A volte sembra una frase fatta, ma vincere qua non è come vincere in altri posti. Il vostro supporto è stato la nostra benzina. I miei genitori? Non li ho mai visti mangiare come a Napoli. Siete un popolo ed una città speciale, è bello far parte di tutto questo”.
“Ho iniziato a giocare a 4 anni, ma in porta molto più avanti. Sono andato alla Spal da difensore e poi a 11-12 anni ho cambiato chiedendo al preparatore dei portieri di provarci. Mi disse di portare i guanti e da quel momento non sono più uscito dalla porta”.
“In questi giorni leggevo un libro sul basket, ogni anno ci sono meccanismi diversi. Dobbiamo essere anche noi di mettere in condizione il mister di lavorare il massimo. Solo così, insieme a voi, possiamo regalarvi tante gioie e farvi gioire ancora come nell’ultima stagione”.
“Quando giochè in una società come il Napoli è normale che in ogni ruolo ci siano due forti. La società vuole due giocatori di livello, giusto così. Con Alex siamo un buon gruppo di portieri, darò il massimo per mettere in difficoltà il mister ma quello che conta è che siamo compatti”.
“Innanzitutto serve il talento. Il talento va allenato e coltivato, tutti hanno fame ma conta dare tutto te stesso. Bisogna fare sacrifici, ci sono momenti belli e brutti ma si deve sempre lavorare duro”.
“Ci si deve allenare sempre bene, anche quando non giochi. Se mentalmente ti alleni sapendo di non giocare diventa dura”.