Si comincia sulla crescita della fase offensiva del Milan:
Parte dalla continuità la conferenza stampa di Stefano Pioli, il tecnico rossonero alla vigilia della sfida del San Paolo tra Napoli e Milan, importante per il quinto posto in campionato. Il Milan vive un momento felice ed è reduce da vittorie importanti con Roma, Lazio e Juventus.
Ecco quanto dichiarato dal tecnico rossonero in conferenza Stampa:
15 gol in 5 partite dopo il lockdown, una crescita esponenziale sotto porta. Qual è stata la scintilla?
“Era il dato che ci vedeva più in difficoltà. Non erano mancate le occasioni create, ma era mancata la capacità di concretizzare. Il fatto di riuscirci con continuità nelle ultime partite ci ha dato grandi vantaggi. Si tratta di un dato molto significativo e importante che dovremo continuare a mantenere”.
Kessie e Bennacer in grande sintonia: la crescita del feeling attorno alla squadra è un fattore che rende importante questa mediana del Milan?
“Che il centrocampo sia un reparto fondamentale e che le prestazioni di Kessie e Bennacer siano di ottimo livello è vero. Credo che si trovino bene in queste posizioni e in queste situazioni di gioco. Ci stanno garantendo delle ottime risposte”.
L’allenatore che stuzzica il talento per il bene del gruppo, nella storia del Milan ha l’esempio Capello-Savicevic: lo rivede nel suo rapporto con Leao?
“Rafa il talento ce l’ha senz’altro, ma va coltivato e allenato. Sono molto contento di quello che sta facendo, con un grande apporto alla squadra. Continuo a dire ai miei giocatori che non è importante il minutaggio in sé, ma la qualità che si garantisce in questi minuti. Continuando così Leao si toglierà delle soddisfazioni, le potenzialità ci sono tutte e arriverà presto anche per lui il momento di giocare dall’inizio.”
Tra le domande al tecnico rossonero, quella su un probabile paragone proprio con il tecnico del Napoli Gennaro Gattuso: Un paragone con il Milan di Gattuso?
“Difficile farlo. Rino aveva iniziato la stagione dall’inizio, io no. Parliamo di un allenatore capace di far giocare bene le squadre che allena, imprimendo una mentalità importante. Anche io sto cercando di fare così. I conti si fanno alla fine e c’è ancora tanto da fare.”
Prendendo spunto dalle dichiarazioni di Ibrahimovic: “Se fossi arrivato a settembre il Milan avrebbe vinto lo Scudetto”, si parla di rammarico per la “ritardata partenza”.
Quanto rammarico c’è per non aver giocato le prime 7 di campionato vedendo come stanno andando le cose adesso?
“Inutile guardarsi indietro, il mio arrivo al Milan è stato a ottobre e da lì abbiamo iniziato a lavorare. Non abbiamo avuto da subito quella continuità che si acquisisce con il lavoro insieme, ci vuole tempo per costruire una filosofia di gioco e conoscere i giocatori soprattutto dal punto di vista caratteriale. Noi dobbiamo finire bene il campionato, ci sono ancora tanti punti a disposizione e tante partite importanti. Domani ne abbiamo una difficilissima: contro una grande squadra e un allenatore che le ha dato la mentalità giusta, portandola alla vittoria della Coppa Italia e che ha vinto tutte le partite tranne quella con l’Atalanta. Affrontiamo una squadra che sta molto bene, così come stiamo molto bene noi. Dobbiamo pensare solo a quello che possiamo fare ancora, e non quello che avremmo potuto fare prima.”
Roma, Lazio e Juventus ko. Che segnale darebbe il Milan se riuscisse a battere anche il Napoli?
“Abbiamo tutte le qualità per farcela. Massimo rispetto per l’avversario, ma siamo consapevoli del nostro momento di forma e quindi dobbiamo dare il massimo con continuità per tutti i 90 minuti.”
Questo momento gratificante è un rischio per i giocatori?
“Non importa niente, i conti si fanno alla fine. Abbiamo lavorato tanto e con qualità, all’interno di un gruppo di ragazzi che vuole fare bene e non vuole fermarsi. Abbiamo ripreso bene dopo la pausa, ma abbiamo recuperato solo un punto dal Napoli. Siamo riusciti a migliorare il Milan da gennaio in poi grazie ad innesti importanti, ora bisogna solo pensare ad affrontare una squadra forte con convinzione. Nessuno dei miei giocatori sta pensando al 3 agosto, alla fine di questo campionato: solo a dare il massimo fino alla fine.”
Oltre al Napoli, la Roma: è una corsa a tre per il quinto posto?
“Probabile che sarà così fino alla fine. Dopo la sconfitta con il Genoa eravamo settimi, pur avendo reagito con risultati importanti oggi siamo comunque settimi. Dobbiamo provare a raggiungere chi ci sta davanti, migliorando la nostra classifica. Non è quella che vorremmo al termine del campionato.”
Tanti buoni risultati, ma il nome di Rangnick si fa largo per la panchina del Milan nella prossima stagione.
“Non so se il club ha già deciso. Ma questa non è una mia preoccupazione, né riguarda i giocatori. Pensiamo solo a fare bene: stiamo raccogliendo i frutti del lavoro iniziato ad ottobre, noi ed il club dobbiamo crescere ancora e chiudere la stagione soddisfatti.”